E’ su questo tratto che il Salento offre il meglio di sé, con paesaggi mozzafiato che affacciano su un mare blu intenso. Ed è un susseguirsi di macchia mediterranea, muretti a secco, torri costiere e masserie, immersi in grandi spazi non coltivati. All’orizzonte si vede il flettersi della costa adriatica e, qua e là, il bianco dei caratteristici paesi: Santa Cesarea, Castro ed infine Leuca.
Qui la costa di Levante (adriatica) di S. Maria di Leuca si presenta alta e frastagliata, mentre quella di Ponente (ionica) è invece più bassa ed omogenea. Entrambi i lati, pur così differenti, sono caratterizzati dall’identica ricchezza di suggestive cavità (oltre trenta grotte) naturali e non.
Le grotte di Ponente
La grotta più famosa è quella della Porcinara che nell’antichità fungeva da tempio e successivamente diventò santuario dapprima messapico, poi greco e infine latino. La grotta è situata a venti metri sul livello del mare, e vi si può accedere per due vie: via terra, percorrendo un sentiero da imboccare subito dopo il ponte “scalo di Castrignano” o in alternativa via mare da gradoni che permettono di salire agevolmente. E’ una delle più grandi e si compone di tre locali. Oltre alla Porcinara, vi sono anche altre grotte di straordinario fascino, come per esempio la Grotta del Drago. Alcuni attribuiscono il nome al fatto che la grotta prende proprio la forma di un drago, entrando con la barca dalla parte sinistra. Altra grotta di grande importanza è la Grotta dei Giganti. Si tratta di una delle grotte carsiche che hanno restituito diversi reperti di indiscutibile interesse, come ossa umane, vasetti di vetro e cinque monete di bronzo risalenti all’epoca di Costantino e Romano. Questa grotta è così chiamata dalla leggenda secondo cui qui sono sepolti i Giganti uccisi da Ercole Libico. Molto suggestiva la Grotta delle Tre Porte, che si presenta con tre accessi dal mare. La Grotta del Bambino è di eccezionale valore naturalistico: qui furono rinvenuti, tra gli altri, resti di un elefante, di un rinoceronte e un dente umano risalente all’epoca dei Neanderthal,forse di un bambino da cui ha origine il nome della grotta. Vi si accede dalla grotta delle Tre Porte. La Grotta della Stalla è una delle più belle dell’intera costa e deve il suo nome – forse – al fatto che era usata come riparo per i pescatori in difficoltà. La Grotta del Diavolo si trova a circa cento metri dalla Grotta di Porcinara ed anche qui vi si può entrare sia via mare che via terra. Il nome deriva dal fatto che, secondo la leggenda, dal profondo di questa grotta provenissero strani e cupi rumori, che ben presto nella mente della gente si trasformarono in diavoli. Infine vi è la Grotta del Presepe, il cui nome fu assegnato per la somiglianza dello scenario tipico della rappresentazione cristiana. Gli archi bassi, permettono l’ingresso solamente quando il mare è calmo.
Le grotte a Levante
La Grotta del Morigio si trova al di sotto del punto ove la Cascata Monumentale dell’Acquedotto Pugliese si riversa a mare. Il termine “Morigio” deriverebbe dal fatto che qui vi si nascosero i Mori per attaccare e distruggere la città di Leuca. Detta anche “Grotta degli Innamorati”, è accessibile solo via mare, e nuotando per un tratto sott’acqua. Le Grotte Cazzafri sono di toponomastica greca, e significherebbe “casa di spuma”. Sono 3 e specie al tramonto offrono suggestivi giochi di luce.

Allontanandosi da Leuca verso il territorio di Gagliano del Capo si possono incontrare altre grotte, in ordine sparso, delle Capeddhe, di Musconovo, della Totola fino ad arrivare alla suggestiva grotta grande del Ciolo, nei pressi dell’omonima insenatura, caratterizzata all’interno da un piccolo lago di acqua dolce e che deve il suo nome al termine dialettale “giolo” o “giole” che significa un tipo di uccello che ancora vive lì.

Nonostante il forte fascino esercitato da queste grotte, data la peculiarità naturalistica e dei microambienti contenuti nelle stesse, nonché il potenziale rischio determinato da parziali distacchi di parti rocciose, si raccomanda un avvicinamento delle unità da diporto prudente a lento moto; si raccomanda altresì, fortemente, di evitare l’ingresso con le unità nautiche a motore all’interno delle grotte; questa attività è stato oggetto di apposita disciplina da parte della competente Autorità Marittima con apposite ordinanze che ne hanno vietato la fruizione, si invita in merito alla consultazione del sito della Guarda Costiera di Gallipoli alla pagina www.guardiacostiera.gov.it/gallipoli o volere assumere preventive informazioni presso l’Ufficio Locale Marittimo di Leuca.

Suggeriamo di approfondire la conoscenza di queste spettacolari grotte, mediante la consultazione di ulteriore materiale informativo che è reperibile presso la “Pro-Loco di Leuca”, con sede in Lungomare Cristoforo Colombo Marina di Leuca. Per potere visitare questi siti esiste la possibilità di affidarsi alle visite guidate organizzate, anche via mare, quotidianamente durante il periodo estivo, da numerosi operatori locali.

Il paesaggio è mozzafiato: in un alternarsi di canaloni e grotte che creano spettacolari effetti di luce e sensazioni, flora e fauna a tratti rare. Da vedere: la Quercia Vallonea del XII secolo; la Grotta Zinzulusa; le incisioni paleolitiche della Grotta Romanelli; le pitture neolitiche della Grotta dei Cervi; i resti di S. Nicola di Casole; la sorprendente Cava di Bauxite dell’Orte; i grandi fari della Palacia e di Leuca.

Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase è un parco regionale della Puglia istituito con la Legge Regionale del 26 ottobre 2006, n. 30.

La sede del Parco è nel castello di Andrano.

Il Parco è stato istituito con la volontà di tutelare un patrimonio naturalistico irripetibile, d’altissimo valore scientifico-culturale e con l’intento di valorizzare il territorio secondo un modello di sviluppo eco-sostenibile che garantisca la tutela della biodiversità pur promuovendo l’economia delle comunità di riferimento. Tra gli obiettivi legati all’istituzione del Parco anche lo snellimento delle procedure amministrative e la promozione delle proprie attività attraverso il necessario coinvolgimento delle comunità locali.

Il parco comprende alcuni Siti di Importanza Comunitaria ai sensi della direttiva Habitat 92/43/CE :

Costa Otranto – Santa Maria di Leuca (IT9150002), Boschetto di Tricase (IT9150005) e Parco delle querce di Castro (IT9150019). Si estende su una superficie di 3227 ettari e con circa 57 km lungo la costa orientale Salentina rappresenta il più grande tra i parchi regionali istituiti nella provincia di Lecce. I comuni che ne fanno parte sono 12:Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Ortelle, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase.

Il Parco costiero, comprende alcune delle località turistiche più rinomate del Salento: un percorso affascinante e ricco di storia da Santa Maria di Leuca, limite meridionale della penisola, al punto più orientale d’Italia: il faro di Punta Palascìa ad Otranto.

Quest’area racchiude un patrimonio architettonico, culturale e ambientale di grandissimo pregio: la sua struttura geologica regala, infatti, oltre a paesaggi mozzafiato, caratterizzati dalla presenza di falesie e prati aridi, sorprendenti testimonianze di un passato che si perde nella preistoria. I percorsi di attraversamento a servizio dei visitatori sono numerosi e differenziati: la strada litoranea che si snoda a strapiombo su un mare azzurrissimo lungo tutta la fascia costiera, i tipici sentieri delimitati dai muretti a secco, le “vie del sale”, e i suggestivi canaloni trasversali alla linea di costa. In tale area l’habitat rupestre si presenta particolarmente esteso con un’incredibile concentrazione di endemismi botanici di rara bellezza: il Garofanino Salentino, il Fiordaliso di Leuca, il Fiordaliso Nobile, e il Veccia di Giacomini.

Agli amanti della fauna il Parco riserva altrettante soddisfazioni: la migrazione durante il passo primaverile, l’osservazione di splendide specie rapaci, quali il gheppio, la Poiana, il Falco pellegrino.

Di particolare importanza è poi la fauna “nascosta”, delicato ecosistema che invita al massimo rispetto: molteplici le specie di chirotteri e le rarissime presenze di fauna acquatica negli ambienti bui e più interni delle principali grotte sommerse e semisommerse del Parco.

Anche la millenaria frequentazione antropica trova per queste vie straordinarie testimonianze: è il caso dei resti del paleolitico e del neolitico rinvenuti nella grotta Zinzulusa e nella grotta dei Cervi ( qui, di rilievo l’eccezionale arte parietale). Durante la visita al Parco, non sarà poi raro imbattersi nelle tracce di un passato più prossimo: “pajare”, masserie fortificate e torri dominanti il paesaggio, sino alle splendide ville nobiliari che tradiscono, nei loro multiformi stili, la vocazione di quest’area e la sua importanza strategica, da sempre crocevia di civiltà. Proprio le stratificazioni storiche, segno del lavoro delle genti che hanno abitato e percorso questi luoghi, imprimono una forte caratterizzazione al territorio.

Alla storia e alla natura del luogo si uniscono, poi, il radicato senso di ospitalità della gente e le tradizioni enogastronomiche dove genuinità, gusto e cura hanno trasformato i sapori contadini in prodotti d’eccellenza.

Per tutte queste sue peculiarità il Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase è una realtà da tutelare e, prima ancora, da vivere con una riscoperta sensibilità e una nuova consapevolezza.

Norme comportamentali di massima:

all’interno del Parco è vietato: praticare la caccia; accendere fuochi; praticare il campeggio libero; asportare rocce, piante o altre testimonianze storiche/naturalistiche presenti; il gettito di rifiuti di qualsivoglia natura; modificare in qualsiasi modo lo stato dei luoghi.

Si raccomanda di usufruire del servizio di Tour guidati disponibili e assumere ulteriori informazioni presso la Sede del Parco ai seguenti riferimenti:

Sede del Parco:

Castello “Spinola–Caracciolo” Piazza Castello Andrano (LE)

Tel. 0836/925049 Fax; 0836/926830

Recapito postale: CASELLA POSTALE P.T. TRICASE CENTRO

e-mail: info@parcootrantoleuca.it

posta certificata: parcootrantoleuca@pec.it

Orario di sportello al pubblico: tutti i mercoledì dalle 16,00 alle 20,00

Segretario Parco:

Dr. Angelo M. Radogna

Telefono: 0836/871310

Email: segretario@comune.otranto.le.it

E’ anche possibile reperire informazioni attraverso il sito web del Parco, raggiungibile a questo indirizzo www.parcootrantoleuca.it

Al seguente indirizzo è possibile reperire il sentiero del parco, più vicino al Porto Turistico di Leuca, con caratteristiche, strutture ricettive e ogni latra informazione di carattere naturalistico:

http://www.parcootrantoleuca.it/images/stories/lungomareleuca.pdf

Il territorio Gallipolino è noto per la presenza di chiese rupestri, antichi insediamenti monastici che si trovano nelle campagne circostanti il centro abitato. Le coste a sud e a nord della città sono di sabbia bianchissima e di acqua cristallina. Il mare di Gallipoli si può descrivere con una sola parola: splendido. Spostandoci verso sud, tratti di pineta pulitissima e poi macchia mediterranea fino alla sabbia – intervallata da scogli – lambiscono baie immerse nell’incontaminato litorale salentino dall’acqua bassa color verde smeraldo. In questo mare da tropici sono state girate alcune scene del film di Ozpetek “Mine Vaganti”. Film e bagno da non perdere. Verso nord, le spiagge a perdita d’occhio e le acque limpidissime conducono liberi a panorami ed habitat d’incanto. A nuoto, a cavallo, in bici, a piedi, in auto… il fine giustifica i mezzi.

Il paesaggio intorno ad Otranto è una meta da non mancare per chi si trova in visita nella città. Verso nord, tappa d’ obbligo è la famosa Baia dei Turchi dove, secondo la tradizione, sono sbarcati i Turchi durante l’assedio del XV secolo. Riserva naturale dal mare cristallino, selvaggia ed incontaminata, è scampata a qualsiasi tentativo di deturpazione. Dalla Baia si raggiungono i laghi Alimini, che costituiscono una “Zona di Protezione Speciale” da scoprire con gite in canoa. Andando invece verso sud, molto bella è la famosa Baia delle Orte, dove la sabbia lascia il posto ad un’alta scogliera. Assolutamente unica poi l’ex Cava di Bauxite: tra colline rosse, un laghetto verde con vegetazione palustre ricorda i crateri lunari. A pochi Km, a Giuggianello, lo splendido giardino botanico de La Cutura non mancherà di incantarvi: un paradiso nato dall’amore dell’uomo.

Tra Giurdignano, Giuggianello e Minervino di Lecce, si concentra la civiltà dei megaliti e della pietra: sono i famosi dolmen e menhir. Noti anche come “pietrefitte”, questi ultimi si trovano anche in numerosi Centri della Grecìa Salentina. A Giuggianello, immerso tra gli ulivi del Bosco delle Fate, è da scoprire “lu Massu de la Vecchia”: studiosi di campi energetici sostengono che qui si concentrano energie tutte estremamente positive. Sulla strada per “lu Massu” è possibile incontrare la chiesa di San Giovanni, legata a leggende di streghe ed incantesimi. Un posto magico, come magico -in maniera diversa- è invece l’antico insediamento preistorico di Macurano (nei pressi di Alessano e Montesardo), con muretti a secco tipici di questa zona. La sua bellezza si presta, in estate, ad happening letterari e musicali. Affascinante.

Situato vicino Lecce, il Parco presenta una notevole varietà di biosistemi. Dal bosco alla sabbia, al pascolo, all’agricoltura, alla palude, agli stagni, alle torri difensive (Torre Rinalda e Torre Chianca) e ad alcune masserie turrite (Masseria Barone Vecchio, Masseria Rauccio), quattro i principali percorsi tematici: Botanico, Faunistico, Idrologico e Storico-Culturale. Perché mai sceglierne soltanto uno?

Splendido parco tra S. Cataldo ed Otranto, è l’ultimo tratto superstite delle paludi che si trovavano tra Otranto e Brindisi. Sosta di numerosi uccelli migratori, presenta vari sentieri con capanni di osservazione ed una masseria turrita sorta, un tempo, a scopi difensivi. A due passi dal Parco, il piccolo borgo di Acaya ed il suo castello cinquecentesco dai possenti torrioni vi affascineranno senz’altro.

Caratterizzano il Parco le estese paludi della zona, bonificate: qui specie endemiche di flora, nonché la presenza di uccelli migratori e stanziali, rendono affascinante uno dei numerosi habitat. Lo sguardo abbraccia, infatti, anche le “Serre di Ugento”: colline di origine calcarea, sono incise dalle “gravinelle” (canaloni carsici). Il resto è tutto da scoprire tra 1600 ettari di natura, paesaggi e storia.

Tra steppe salate e coste rocciose si possono incontrare, nell’Isola di S. Andrea (prossima a Gallipoli), una colonia del gabbiano corso ed altre specie rare di fauna e flora. Ancora vicino a Gallipoli, il Litorale di Punta Pizzo comprende un interessante ed unico mosaico di scenari (naturali e storici) di notevole importanza. Il tutto sugli splendidi colori di un mare di cristallo.

Immaginate spiagge infinite, e dune, che firmano i riflessi di un mare tropicale: siamo a Punta Prosciutto. Inizia qui la Riserva di Porto Cesareo che, accanto all’Area Marina Protetta – attraverso isolette, macchia mediterranea e laghetti carsici – incontra il Parco di Portoselvaggio: 300 ettari di pineta ne fanno uno dei principali polmoni verdi Leccesi. Maestose, le Torri dell’Alto e di Uluzzo dominano un panorama d’incanto.

Testi tratti da WelcomeBox